Nella cultura aborigena gli individui erano fortemente legati alla terra e al proprio clan i cui antenati, ossia i Great Ancestors Creative Beings, potevano mostrarsi come uomini oppure come metà uomini e metà animali.
A seconda della discendenza ogni clan aveva un proprio Dreaming Place e specifiche regole sulle cerimonie, i matrimoni e l'organizzazione sociale. L'arte rupestre e le pitture sul corpo rappresentano bene il legame con la
terra. I pigmenti usati per i dipinti rupestri erano gli stessi per la pittura sul corpo.
Il disegno più comune sono gli
stampi di mani umane che rappresentavano la proprietà di un luogo e andavano a testimoniare il passaggio di un membro del clan dal luogo sacro.
Pitture
e decorazioni, elaborate ed accurate, venivano fatte sul corpo dei
danzatori come parte integrale delle cerimonie, usando colori come il rosso, il nero, il bianco e il giallo ricavati dall’ocra,
da vari minerali e dal carbone: tutti colori naturali tra cui erano presenti anche svariate tonalità del giallo sabbia. I danzatori avevano anche decorazioni
ricavate da semi, foglie e conchiglie.
Nelle aree desertiche la gente si dipingeva con linee e
cerchi: le linee rappresentavano le piste seguite dagli Ancestors
nelle storie, mentre i cerchi rappresentavano particolari luoghi
collegati alla storie. Gli Aborigeni partecipavano a riti dove venivano recitate le gesta degli Ancestors del Dreamtime e si entrava nella vita e nelle attività di questi Esseri,
recitando in maniera realistica i personaggi degli Ancestors. Le
pitture sul corpo simboleggiavano la trasformazione degli umani in
Ancestors.